Venerdi 10 Maggio 2013 21:15Articolo letto: 768 volte   

IL governo prende tempo e assicura: l'IMU sarà sospesa ma solo per la prima casa.
Sospensione IMU prima casa: slitta la data del provvedimento

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 9 maggio 2013 decide di sospendere il pagamento dell’Imu ma prende tempo per l'emanazione del relativo provvedimento.

Il provvedimento verrà approvato nella forma di un decreto legge nei prossimi giorni, in modo da definirne le modalità tecniche, garantendo comunque che i Comuni non si trovino in deficit di cassa.

Le misure urgenti consentiranno di far fronte alle scadenze immediate e di assicurare i tempi necessari per procedere a una riforma strutturale sia del sistema di tassazione degli immobili, sia di quello degli ammortizzatori sociali.

Il ministro dell'economia ha assicurato che “C'è l'impegno a sospendere la rata dell'Imu” e che la rata di giugno dell’Imu sarà sospesa solo per le prime case e che non ci sarà nessuna sospensione per i capannoni industriali.

“C'è l'impegno a ridefinire la materia riguardante la tassazione sulle proprietà immobiliari entro 100 giorni dalla data di scadenza della prima rata dell'Imu", ha concluso il ministro.

Va evidenziato comunque che "sospensione" non significa abolizione ma solo un rinvio del pagamento che, in assenza di sviluppi in merito alla promessa riforma fiscale in materia di tassazione dei beni immobili, dovrà essere effettuato secondo la normativa vigente.

In altre parole, se non interverranno riforme o cambiamenti normativi, anche se la rata di giugno dovesse essere sospesa, si dovrà pagare tutto l'importo con la scadenza del 16 dicembre.

Certo è che questo continuo rincorrersi di voci, di notizie e di smentite (c'è chi parla addirittura della restituzione dell'IMU già versata nel 2012) non contribuisce a risollevare la fiducia dei consumatori, già messa a dura prova dalla crisi economica.

Purtroppo, come si suol dire, "la coperta è corta" e se la si tira da una parte con la sospensione o l'abolizione dell'IMU, dall'altra si rischia di rimanere scoperti, nel senso che sono a rischio le entrate per i Comuni che potrebbero essere costretti a tagliare i servizi o aumentare le addizionali Irpef locali.

Comunque, per avere qualche certezza, non rimane che attendere i prossimi sviluppi.