Giovedi 29 Agosto 2013 08:03Articolo letto: 2398 volte   

Illustrati nel consiglio dei Ministri di ieri 29 agosto 2013 i punti principali dell'annunciata riforma della tassazione sugli immobili.
Via l'IMU, arriva la Taser e altre novità per la casa

Il nome IMU scomparirà dal dizionario e al posto della tanto odiata tassa sugli immobili sarà introdotta un'imposta di stampo federalista, una Service Tax comunale che molti hanno già ribattezzato TASER (acronimo per Tassa Servizi) e che sarà operativa dal 1° Gennaio 2014.

E' questo in sintesi l'annuncio diramato trionfalmente nella conferenza stampa di ieri a seguito del tanto atteso consiglio dei Ministri che doveva annunciare la riforma sulla tassazione degli immobili, in assenza della quale sarebbe tornata in vigore la normativa previgente.

Se da un lato non sono ancora definiti i dettagli di questa nuova tassa, dall'altro sembrano invece essere chiari i principi che ne costituiranno l'ossatura.

 

1) Maggiore flessibilità da parte dei Comuni nel determinare l'imposta, entro i limiti imposti dalla legge.

2) Maggiore proporzionalità nella determinazione delle aliquote in base al reddito (principio di progressione impositiva).

3) Abbandono dell'idea di tassazione dell'immobile fine a sé stessa con l'introduzione del concetto di "pagamento per un servizio ricevuto".

Nelle intenzioni del governo, la nuova tassa, la Taser, ingloberà sia l'IMU che e la TARES, la tassa istituita da pochi mesi sui servizi legati alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

 

La taser avrà quindi due componenti.

La prima componente, che dovrebbe assomigliare alla Tares, sarà dovuta da chi occupa a qualunque titolo aree o fabbricati che possono produrre servizi urbani, come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti appunto, e sarà determinata dai comuni in base alla superficie ma anche (e ci auguriamo che sia effettivamente così) alla capacità inquinante.

La seconda componente, riconducibile all'IMU, sarà a carico di chi occupa fabbricati e la novità consiste nel fatto che sarà dovuta in parte dai proprietati e in parte dagli inquilini.

Inoltre, per l'ultima componente, il comune potrà scegliere se calcolare la tassa sulla superficie dell'immobile o sulla rendita catastale, con dei limiti verso l'alto nella fissazione delle aliquote.

 

Molti però si stanno già chiedendo se l'introduzione della nuova imposta non sia solo un modo per delegare ai Comuni la responsabilità di spremere il contribuente e se alla fine dell'anno, a conti fatti, l'esborso complessivo non rischi di essere maggiore rispetto a prima.

In altre parole l'esborso per le due componenti della TASER sarà più alto di quanto si sarebbe pagato tra IMU e TARES ?

Oppure sarà solo un modo per aumentare le entrate ed estendere la tassazione sugli immobili anche ad una categoria, quella degli inquilini, che sta crescendo numericamente, essendo diventato ormai impossibile acquistare un immobile in Italia, per motivi legati alla crisi ma anche per l'enorme speculazione al rialzo sui prezzi delle case.

Sembra inoltre che, così come fu per l'ICI e come era per l'IMU, anche la nuova tassa non riguarderà gli immobili della Chiesa, contrariamente a quanto era stato annunciato.

 

Le prossime scadenze

Per quanto riguarda le scadenze sarà cancellata la rata di settembre, almeno per quanto riguarda la prima casa, le case popolari, i terreni e i fabbricati, ovvero gli immobili per i quali era stata disposta la sospensione.

Mentre la copertura per il mancato gettito fiscale dovuto alla cancellazione della rata di settembre è stata trovata con ulteriori tagli alla spesa pubblica, per quella di dicembre sembra non essere ancora chiaro dove saranno reperiti i soldi, anche se non è difficile immaginarlo.

 

Altre novità per la casa

Per quanto riguarda la casa, nelle intenzioni del governo vi è l'ulteriore abbassamento dell'aliquota della cedolare secca dal 19% al 15% che di fatto regala ai proprietari un ulteriore 4% di maggior ricavo sulle locazioni.

Sul fronte del mercato immobiliare sarà abolita l'IMU per gli immobili invenduti, anche se trattasi di immobili di lusso o ville.

Previsto inoltre l'utilizzo di ben 2 miliardi di euro della Cassa Depositi e Prestiti (praticamente il denaro dei risparmiatori Postali) per garantire (o finanziare, non è ancora chiaro) i mutui erogati dalle Banche per l''acquisto della prima casa, nel vano tentativo di far ripartire un mercato ormai fermo, che però non registra ancora significative correzioni al ribasso dei prezzi.

Forse, anziché ricorrere ai soldi dei risparmiatori postali (i quali potrebbero avere anche qualcosa da ridire al riguardo) sarebbe meglio togliere le briglie al mercato immobiliare e lasciare che i prezzi si allineino secondo la famosa legge della domanda e dell'offerta, come del resto sta avvenendo in tutta Europa, tranne che nel nostro Paese, dove la correzione nell'ultimo anno è stata di pochi punti percentuali.

Anzi, proprio la norma che abolisce l'IMU per gli immobili invenduti non farà altro che favorire le lobby dei costruttori che potranno tenere a disposizione i loro immobili praticamente a costo zero, senza più essere incentivati ad abbassare i prezzi.

 

Immobili e Irpef

Secondo quanto si legge nella bozza del decreto circolata tra gli organi di stampa ufficiali, sembra che sarà reintrodotta la tassazione IRPEF sugli immobili non locati, tassa che si andrà a sommare alla Taser, con un gettito di oltre 1 miliardo di euro.

Dalle ultime indiscrezioni pare invece che il governo abbia fatto marcia indietro, avendo annunciato che la bozza non è quella definitiva e che si sta lavorando per trovare la copertura finanziaria che consentirebbe di non reintrodurre l'Irpef sulle "seconde case".

Dove troveranno la copertura? Si accettano scommesse.

Comunque, per saperne di più, non resta che aspettare il testo definitivo del decreto che dovrebbe essere pubblicato a breve.